Google Ads per ecommerce: strategie per vendere di più

22 Novembre 2024 26 minuti
campagne adwords per e-commerce

Se sei il titolare di un e-commerce, ci terrai ovviamente a farlo funzionare, vendendo i tuoi prodotti al maggior numero di persone possibile. Per conseguire questo traguardo fondamentale, tuttavia, dovrai prima far conoscere il tuo store, attraverso una serie di pubblicità mirate in grado di attirare l’attenzione degli utenti.

Google ads per e-commerce è uno strumento che può rivelarsi molto utile per questo scopo, a patto ovviamente di saperlo usare come si deve. Ciò nonostante, è possibile che tu lo conosca poco, o magari non l’hai mai nemmeno sentito nominare. Se così fosse, niente panico! L’obiettivo della nostra guida è proprio quello di aiutarti a conoscere meglio questo importantissimo alleato per la tua pubblicità, svelandoti tutti i segreti del suo utilizzo.

Cos’è Google Adwords?

creazione di una campagna google adwords per e-commerce

Google Adwards, rinominato “Google Ads” a partire da luglio 2018, è una piattaforma dedicata alla pubblicità online, il cui obiettivo è quello di permetterti di sponsorizzare i prodotti e/o i servizi che offri, facendoli giungere all’attenzione degli utenti potenzialmente interessati.

Il sistema di pagamento su cui si basa questo servizio è quello del “pay-per-click”, che implica il fatto di pagare l’inserzione soltanto quando qualcuno ci clicca sopra. Come puoi facilmente intuire, parliamo di un sistema particolarmente vantaggioso, che ti garantisce un miglior controllo del budget e ti permette di misurare con maggiore facilità gli esiti effettivi della campagna che hai intrapreso. Sfruttando Google Ads per il tuo e-commerce, potrai quindi conseguire i seguenti obiettivi:

  • attirare l’attenzione di un maggior numero di clienti, attraverso la creazione di annunci specializzati;
  • fare pubblicità al suo store online;
  • raggiungere il tuo pubblico grazie alle campagne di remarketing.

E il merito è solo di Google Ads, che ti offre sia la possibilità di promuovere annunci di testo sfruttando la pagina dei risultati dei motori di ricerca, sia di inserire annunci Display su numerosi siti web. Tutto questo, naturalmente, a patto di attivare il servizio.

Come attivare Google Ads?

La prima cosa che ti servirà per attivare Google Ads è un account mail di Google. Se già lo possiedi, puoi considerare completata la prima parte del lavoro; in caso contrario, invece, dovrai necessariamente crearne uno ex novo. Una volta completato questo semplice passaggio, dovrai recarti sulla pagina di Google Ads, dalla quale potrai iniziare a creare il tuo account personale e sincronizzarlo con la tua mail Google.

Il vantaggio è che si tratta di un procedimento molto semplice che, sin dai primissimi step, ti chiederà di definire con precisione i tuoi obiettivi: vuoi forse ricevere più chiamate? Ottenere un maggior numero di vendite sul tuo sito web? O ricevere più visite nel tuo negozio locale? Partire con una strategia ben definita è d’importanza fondamentale ai fini del successo della tua campagna Google Ads per e-commerce.

Quando avrai terminato di completare la configurazione di base, sarai finalmente pronto a dare il via alla tua prima campagna Google Ads. Dovrai solo decidere dove costruirla, scegliendo tra:

  • rete di ricerca;
  • rete display;
  • Google Shopping.

Qual è la differenza tra Google Shopping, la rete di ricerca e la rete display?

Come ti abbiamo anticipato, per intraprendere una campagna Google Ads per e-commerce, dovrai necessariamente stabilire la strada migliore da percorrere, scegliendo tra la rete di ricerca, la rete display e Google Shopping.

La rete di ricerca, come avrai facilmente intuito, altro non è se non la somma dei risultati che ti vengono mostrati quando effettui una qualsiasi ricerca sul motore di Google. Se opterai per questa via, pertanto, i tuoi annunci verranno mostrati all’inizio della pagina, sulla base delle parole di ricerca digitate dagli utenti e dell’effettiva pertinenza dei tuoi prodotti.

La rete display identifica invece l’insieme dei banner pubblicitari presenti sui vari siti web. Grazie a Google, hai infatti la possibilità di “targettizzare” il tuo pubblico, scegliendo quindi di mostrare la tua pubblicità a utenti:

  • potenzialmente interessati ai tuoi prodotti;
  • già prossimi all’acquisto;
  • che rispondono a specifici requisiti demografici legati al genere, età, città, ecc.

Se opterai per Google Shopping, infine, i tuoi annunci verranno mostrati agli utenti che usano Google per effettuare ricerche pertinenti con i prodotti del tuo e-commerce. Ricorda sempre che nulla ti vieta di lanciare la campagna Google Ads mediante tutti e tre questi strumenti, raggiungendo così un pubblico ancora più vasto e conseguendo più obiettivi contemporaneamente.

Come si fanno campagne Google Ads che convertono?

esempio annuncio google ads per ecommerce

Le istruzioni che ti abbiamo fornito finora hanno un solo e unico scopo: quello di aiutarti a realizzare campagne Google Ads per e-commerce che siano effettivamente in grado di convertire gli utenti in clienti. Per conseguire questo importantissimo traguardo, devi però saperti muovere in maniera strategica, realizzando campagne conformi ai tuoi obiettivi.

Se, per esempio, hai appena aperto il tuo e-commerce e vuoi semplicemente far conoscere il tuo brand, magari promuovendo uno specifico prodotto, la rete display rappresenta uno strumento eccellente per aumentare la tua visibilità e spingere gli utenti a visitare il tuo store online.

Successivamente, potresti lanciare una campagna sulla rete di ricerca al fine di  intercettare gli utenti che stanno cercando maggiori informazioni, dopo essere stati “catturati” dalla precedente campagna su display.

Tutto questo solo per dimostrarti che, una volta che avrai stabilito con precisione quali sono gli obiettivi che intendi raggiungere e avrai imparato a padroneggiare l’uso di Google Ads per e-commerce, non ci sarà davvero più nulla in grado di fermarti.

Come ti abbiamo già spiegato, il primo passo per imparare a usare correttamente Google Ads consiste ovviamente nel creare un account. Fatto questo, sarai libero di scegliere se usare la piattaforma a livello basico, o passare via via agli step successivi. Andiamo quindi a scoprire insieme l’intero iter.

Pannello di Google Ads

L’interfaccia di Google Ads è il luogo in cui puoi creare, modificare e gestire le tue campagne. Dagli annunci Shopping alle ads su YouTube, trovi tutto nel pannello di Google Ads.

Anche se gli aggiornamenti sono frequenti e potrebbero modificare l’impostazione della piattaforma, il pannello di Google Ads ha sulla sinistra due colonne di navigazione, in cui puoi filtrare e analizzare le tue campagne.

La parte più importante però è quella relativa ai gruppi di annunci o alle parole chiave, perché è qui che farai la maggior parte delle tue modifiche o ottimizzazioni. Il grafico in alto invece ti offre una rapida panoramica di tutto quello che sta accadendo nel tuo account, quindi assicurati di selezionare i KPI che sono più importanti per te ed il tuo e-commerce.

In basso invece hai tutti i dati necessari per capire cosa sta funzionando e cosa va migliorato: dai costi alle conversioni, troverai un’analisi dettagliata di tutti i tuoi annunci.

Se vuoi avere una panoramica più dettagliata di quello che succede con le tue campagne, allora devi passare al livello “intermedio” e installare il Google Ads Editor.

Google Ads Editor è uno strumento gratuito disponibile sia per Windows che Mac e ti da la possibilità di eseguire modifiche molto più rapidamente lavorando grazie ad una serie di caratteristiche che non sono disponibili nel pannello di Google Ads.

Con Google Ads Editor puoi:

  • lavorare su più gruppi di annunci allo stesso momento;
  • fare copia e incolla di diversi elementi, risparmiando del tempo quando imposti nuovi campagne;
  • modificare le impostazioni in autonomia senza seguire la procedura guidata di Google;
  • lavorare offline e pubblicare le modifiche soltanto quando sei sicuro che tutto sia stato impostato correttamente.

Google Analytics

Google Analytics è il tool di monitoraggio realizzato da Google che ti da una panoramica generale di cosa succede sul tuo sito o sul tuo e-commerce e di quali risultati sono stati generati grazie alle tue campagne Ads.

Creare campagne Ads non è sufficiente: hai bisogno di uno strumento per analizzare i dati e monitorare le performance del tuo e-commerce come Google Analytics.

Per funzionare correttamente devi apportare alcune modifiche facili e veloci, ma molto efficaci. Innanzitutto, devi abilitare la funzione di monitoraggio e-commerce avanzato da Google Analytics, e poi devi collegarlo con il tuo account Google Ads per avere un controllo preciso di costi e ricavi ottenuti dalle tue campagne.

Per quanto riguarda le altre impostazioni, se stai iniziando adesso ad utilizzare questi strumenti lascia attive le impostazioni predefinite. A meno che tu non sappia esattamente cosa stai facendo, tienilo così com’è per evitare di rovinare i tuoi dati anche prima di iniziare.

Per quanto riguarda Google Shopping, invece, è un discorso che merita di essere approfondito a parte.

Annunci Google Shopping

Tra tutte le campagne Google Ads per e-commerce, quelle di Google Shopping sono le uniche a garantirti la possibilità di inserire informazioni più dettagliate sui tuoi prodotti, come ad esempio le immagini, il prezzo e il nome dello store. Parliamo pertanto di dati fondamentali, che potrai facilmente impostare grazie ai numerosi strumenti che la piattaforma ti mette a disposizione.

Product Feed per l’invio dei dati

Dati come il prezzo, il colore, la taglia o, in generale, quelli relativi ai prodotti che vendi, sono d’importanza fondamentale per gli utenti che stanno effettuando una ricerca. Ecco perché Google ti offre la possibilità di raccoglierli con i “feed”, ossia con specifici file di raccolta che possono essere:

  • principali;
  • supplementari.

Mentre i primi contengono tutte le informazioni principali che Google richiede per aggiungere i tuoi prodotti al Merchant Center e pubblicizzarli con le Ads, i feed supplementari rappresentano invece degli strumenti di aggiornamento,  utili a caricare informazioni più dettagliate o recenti relative ai prodotti dei feed principali.

Google Merchant Center

merchant center di google

Con Google Merchant Center hai la possibilità di caricare su Google le informazioni relative ai tuoi prodotti, al fine di mostrarle agli utenti quando si imbattono in un tuo annuncio nella rete Shopping.

Va da sé, naturalmente, che per farlo funzionare devi necessariamente collegarlo al tuo account Google Ads, in maniera tale da godere di tutti i vantaggi offerti da questo importante strumento, che sono:

  • il miglioramento delle esperienze di acquisto dei tuoi potenziali clienti;
  • la possibilità di valutare l’effettivo rendimento dei tuoi prodotti;
  • realizzare delle promozioni speciali per i tuoi clienti.

Smart Shopping Vs Standard Shopping Campaigns

Campagna Smart Shopping o Campagna standard Shopping Campaigns? Questo è il dilemma! Un dilemma che, per essere risolto, necessita di conoscere la differenza tra le due tipologie.

Grazie a Smart Shopping, Google automatizzerà molte delle cose che fai manualmente con gli annunci Shopping standard, tra cui l’offerta per la pubblicazione dei tuoi annunci, nonché i luoghi e le query di ricerca in cui vengono visualizzati.

Ciò significa che potrebbe essere la scelta giusta se sei ancora un principiante, stante il fatto che una campagna di questo tipo non funziona in tutti i casi. Ecco perché passare direttamente a una campagna Shopping standard potrebbe rivelarsi una soluzione più vantaggiosa.

Parole chiave a corrispondenza inversa

Gli annunci Google Shopping, diversamente da quelli realizzati con le altre campagne, ti permettono di aggiungere soltanto le parole chiave che escludono automaticamente la visualizzazione dei tuoi prodotti. Se, per esempio, non vuoi che essi vengano richiamati da parole come “sconto” o “promozione”, puoi fare in modo che ciò non accada.

Oppure, immaginando che tu sia specializzato nella vendita di prodotti d’antiquariato, puoi fare in modo che i tuoi annunci appaiano solo ed esclusivamente agli utenti interessati a questa tipologia di articoli, escludendo tutti coloro che cercano i prodotti contemporanei.

Scegliere la giusta strategia di offerta

Esistono diverse strategie di offerta, o bidding, che possono essere utilizzate quando creiamo una campagna Shopping, ma se sei all’inizio considera questa informazione soltanto come conoscenza teorica e lascia tutte le impostazioni così come sono.

Un errore commesso da tanti principianti è quello di creare la loro prima campagna impostando come strategia di offerta “massimizza i clic”, ma l’ideale sarebbe inserire un CPC manuale per evitare di spendere più del dovuto.

Soltanto quando riceverai i primi dati sulle conversioni generate dai tuoi annunci potrai iniziare a testare diverse strategie di offerta automatica, come il Cost per Clic ottimizzato o un ritorno sulla spesa pubblicitaria definito.

La struttura di una campagna Shopping

Una campagna Shopping solitamente presenta un singolo gruppo di annunci e un unico gruppo di prodotti. Alcuni inserzionisti potrebbero decidere di suddividere alcuni gruppi di prodotti in modo tale da creare offerte diverse per ciascun prodotto.

Ma il problema più grande con questa configurazione predefinita è che stai pagando esattamente lo stesso importo per qualsiasi query di ricerca che Google decide di abbinare ai tuoi prodotti. Ti facciamo un esempio: se hai un e-commerce di articoli sportivi e vuoi vendere scarpe da corsa, pagare per far pubblicare il tuo annuncio quando qualcuno cerca “scarpe running” o “Scarpe running Asics Gel Quantum 180” non ha lo stesso valore.

Le parole chiave a coda lunga, come la seconda, includono il nome del prodotto e a volte anche alcune specifiche tecniche, e hanno un tasso di conversione superiore anche del doppio rispetto alla parola chiave più generica.

Questo significa che un clic sul tuo annuncio dopo che qualcuno ha fatto una ricerca con una long tail keyword è molto più prezioso per te, e allora puoi permetterti di spendere molto di più per quel clic.

Ora come si fa a mettere in pratica questo concetto?

Invece di avere un’unica campagna indirizzata a tutte le query di ricerca, devi creare delle campagne nuove che hanno come target un diverso gruppo di parole chiave e che hanno un CPC massimo diverso.

Se osserviamo l’esempio sopra, potremmo avere una campagna che ha come target tutte le query di ricerca che includono il nome del marchio (“Asics”) e i nomi dei prodotti (“Gel Quantum”) e un’altra campagna che ha come target tutte le altre ricerche.

La chiave per far funzionare questa strategia è data dalle definizioni delle priorità della campagna. In questo caso siamo tra le impostazioni intermedie di Google Ads perché non è così immediato da impostare.

Utilizzare etichette personalizzate per una campagna Shopping

L’utilizzo delle etichette personalizzate ti offre la possibilità di assegnare un budget ai prodotti che vendono meglio, presentano un ottimo margine o un buon profitto complessivo.

Le etichette personalizzate ti danno inoltre la possibilità di indicare specifici pregi dei tuoi prodotti, evidenziando per esempio quelli in promozione. Ricorda soltanto che tali etichette rappresentano soltanto un tuo riferimento personale e che non compaiono negli annunci Shopping.

Informazioni sugli aggiustamenti delle offerte

Gli aggiustamenti delle offerte sono modifiche che puoi apportare per aumentare o diminuire i tuoi CPC a seconda delle caratteristiche di un utente e delle ricerche che ha effettuato.

Gli aggiustamenti delle offerte vanno da -100% quando vuoi procedere alla disattivazione di qualcosa a un aumento infinito. Potresti, ad esempio, ridurre il tuo CPC massimo del 45% sui dispositivi mobili. Lo farai se sapessi che i clic provenienti da dispositivi mobili sono meno preziosi del 45.

Ecco i possibili aggiustamenti delle offerte:

  • Dispositivi;
  • Pianificazione degli annunci;
  • Posizione;
  • Audience.

Trovi maggiori informazioni tra i documenti di assistenza di Google, che hanno una panoramica di tutti gli aggiustamenti delle offerte.

Come funziona il targeting per pubblico

I segmenti di pubblico sono un tipo speciale di aggiustamenti delle offerte. Qui puoi regolare le tue offerte in base ai visitatori che fanno parte di diversi segmenti di pubblico, e questa sezione è anche chiamata “Elenchi di remarketing per annunci di ricerca”. Potresti, ad esempio, aumentare il tuo CPC massimo del 70% per un visitatore che è stato sul tuo sito e ha iniziato il pagamento, ma non ha portato a termine l’acquisto.

Suggerimento importante: assicurati di aggiungere i tuoi segmenti di pubblico alle tue campagne come osservazione, non come targeting in quanto ciò escluderebbe tutti gli altri visitatori dalle tue campagne.

Ottimizzazione del feed del prodotto

Ottimizzare le informazioni fornite nel feed rappresenta un’altra ottima strategia per ottenere risultati degni di nota. Ciò può essere fatto inserendo:

  • titoli dei prodotti;
  • identificatori dei prodotti;
  • immagini dei prodotti.

L’inserimento dei titoli, in particolare, è molto importante: gran parte della corrispondenza della query di ricerca avviene proprio grazie ad essi. Di conseguenza, è fondamentale inserire nei titoli le parole chiave corrette, ottenendole attraverso una serie di ricerche e facendo in modo di posizionarle all’inizio.

Gli identificatori di prodotto sono i numeri di marca, gtin o mpn. Sono la causa di molti mal di testa durante l’impostazione del feed. Ma farli bene è essenziale per assicurarsi che i tuoi prodotti ottengano visibilità. Perché se stai utilizzando lo stesso numero gtin di un altro venditore, Google ha qualche informazione in più sulle query di ricerca per cui mostrare i tuoi prodotti.

Per finire, anche dotare i tuoi prodotti di un’immagine ha la sua importanza. Sfruttare questa strategia ti consentirà infatti di distinguerti dai competitors e ti risulterà particolarmente utile se la tua attività è ancora agli inizi.

Annunci di remarketing

Gli annunci di remarketing rappresentano una speciale tipologia di annunci display che vengono visualizzati su altri siti e portali partner di Google, da parte di coloro che hanno già visitato il tuo sito web. Del resto, prova a pensarci un attimo: quante volte ti è capitato di navigare su Amazon alla ricerca di un prodotto specifico e, dopo essere uscito dallo store, ti sei visto apparire annunci relativi a prodotti simili anche sugli altri siti che ti sei messo a visitare?

Ebbene, sappi che questo non è affatto un caso, in quanto è stato stimato che le persone tendono ad acquistare un dato prodotto soltanto dopo averlo visualizzato per un numero di volte compreso tra le 7 e le 14: un obiettivo che puoi per l’appunto conseguire grazie alle campagne i remarketing.

Tipologie di annunci remarketing

Esistono due tipologie principali di campagne di remarketing:

  • campagne statiche;
  • campagne dinamiche.

Le campagne di remarketing statico ti permettono di mostrare lo stesso annuncio a tutti gli utenti, mentre quelle dinamiche sono progettate per mostrare quei  prodotti specifici che un visitatore stava già guardando.

Tutto questo per merito del codice di monitoraggio che hai installato sul tuo sito e-commerce che, inviando a Google i dati relativi ai tuoi visitatori, ti permette di creare annunci decisamente più personalizzati: una situazione che ti abbiamo descritto molto bene con l’esempio precedente relativo ai prodotti visualizzati su Amazon.

Come creare una campagna di Remarketing efficace

Indipendentemente dalla tipologia di campagna che sceglierai, Google ti chiederà comunque di combinare tra loro una serie di informazioni, come titoli, loghi, immagini e descrizioni, al fine di realizzare annunci il più possibile efficaci.

Attraverso un report messo a disposizione dal motore  di ricerca, avrai anche modo di capire quali sono le risorse più efficaci, ottimizzando al contempo gli elementi che non funzionano bene. In aggiunta a questo, puoi anche sfruttare i segmenti di pubblico, targettizzando cioè gli utenti che ti offrono le maggiori probabilità di concludere l’acquisto, come ad esempio quelli che l’hanno già aggiunto al proprio carrello.

Google Search Ads

Ora che ti sei fatto una panoramica generale di come funziona Google Ads per e-commerce, andiamo ad analizzare insieme la tipologia principale di annunci: gli annunci di ricerca.

Quando crei una campagna nella rete di ricerca di Google, il motore diffonde automaticamente i tuoi annunci sia sulla rete display, sia sui siti partner, come ad esempio YouTube. Ecco perché, se sei ancora agli inizi, il consiglio è quello di disattivare entrambe le opzioni, così da aver un maggior controllo sulla pubblicazione dei tuoi annunci.

Un altro consiglio strategico è quello di evitare di lasciare le impostazioni di base, in quanto il rischio è quello di pagare costi troppo alti. L’ideale, pertanto, sarebbe quello d’inserire il CPC manuale in sostituzione delle strategie automatizzate.

Parole chiave e tipi di corrispondenza

La scelta delle giuste parole chiave è uno step fondamentale per il futuro successo della tua campagna. Se opterai per dei termini troppo generici, rischierai di attirare utenti scarsamente interessati; scegliendo keywords troppo specifiche, di contro, otterrai pochissimi click.

Ecco perché è d’importanza fondamentale attuare un’analisi strategica delle parole chiave, individuando così le query di ricerca che fanno al caso tuo: quelle dotate di un volume abbastanza grande ma che, allo stesso tempo, ti garantiscono l’interesse all’acquisto. Per semplificarti il compito, puoi tenere a mente le cinque tipologie di corrispondenza delle parole chiave, che sono:

  • corrispondenza generica;
  • corrispondenza generica modificata;
  • corrispondenza a frase;
  • corrispondenza esatta;
  • corrispondenza inversa.

Se vuoi che la tua campagna abbia successo, è importante che tu sappia “giocare” con tali corrispondenze, scegliendo parole chiave in grado di rispecchiarle.

Struttura della campagna di annunci di ricerca

Conferire alle tue campagne una struttura adeguata ti aiuterà a gestirle più facilmente, aumentando al contempo il punteggio di qualità delle tue parole chiave. Ciò nonostante, nell’ambito degli e-commerce non esiste una strategia universale, ma dipende tutto dai prodotti in vendita e da quanto è alta la loro richiesta.

La creazione stessa del tuo annuncio di ricerca, del resto, ti pone davanti a una scelta: quella tra annuncio di testo e annuncio di ricerca adattabile. La differenza principale sta nel numero di informazioni richiesto dalle due tipologie: poche nel primo caso, molte di più nel secondo.

Mentre gli annunci di testo lavoreranno in competizione tra loro (potrai monitorarli attraverso i report giornalieri), quelli adattabili vengono generati in automatico da Google, che individuerà automaticamente la combinazione ideale tra i vari titoli e le descrizioni che hai inserito al momento della creazione.

Estensioni di annuncio

Le estensioni sono una parte essenziale delle tue campagne perché ti aiutano ad acquisire più spazio nei risultati di ricerca, aumentando la possibilità di un clic sul tuo annuncio. Di solito vengono visualizzati di più se ti presenti nelle prime due posizioni dei risultati di ricerca.

Le estensioni annuncio come sitelink, callout o estensioni di chiamata sono in circolazione da un po’ di tempo e la maggior parte degli account ne ha almeno un paio attive. Ma Google continua a sperimentare nuovi tipi come snippet strutturati, estensioni di prezzo o di promozione. Se i tuoi concorrenti non li utilizzano, hai il vantaggio di distinguerti ancora di più.

Quando crei una campagna dovresti inserire diverse estensioni così Google può testarle tutte e verificare quale funziona meglio. Ad esempio, per promuovere un e-commerce potresti sfruttare le valutazioni o recensioni di un prodotto, perché catturano l’attenzione e mostrano l’affidabilità del tuo store agli occhi dei potenziali clienti.

Strategia di offerta

Per quanto riguarda le strategie di offerta, la verità è che non ne esiste una migliore dell’altra, ma dipende tutto dai singoli casi. Il CPC manuale, per esempio, rappresenta la soluzione migliore per iniziare, e solo dopo che avrai preso confidenza con la campagna, potrai iniziare a servirti anche del CPC ottimizzato.

Quando le conversioni cominceranno a essere tante, potrai inoltre servirti anche di sistemi a offerta automatizzata come CPA target o ROAS target, perfetti per le campagne Ads per e-commerce.

Annunci dinamici della rete di ricerca

Sfruttare gli annunci dinamici della rete di ricerca, ti permetterà di usare sempre lo stesso feed di prodotti che utilizzi con i tuoi annunci Shopping.

In parole povere, dovrai semplicemente selezionare i prodotti da sponsorizzare e creare così alcuni “modelli” di annunci, lasciando che sia Google ad arricchire il titolo con contenuti dinamici. Ricorda sempre che maggiori saranno i dettagli dei tuoi gruppi di annunci, più essi risulteranno idonei ai prodotti che stai promuovendo.

Questa tipologia di campagna funziona molto bene per i prodotti o le categorie che non sono oggetto di una campagna specifica. Ciò detto, dovresti comunque tenere d’occhio il rapporto sulle keywords, escludendo quelle che presentano una scarsa corrispondenza.

Script per Google Ads

Gli script di Google Ads possono esserti utili nel caso in cui tu abbia la necessità di ottenere rapporti più completi rispetto a quelli offerti da Google Ads e Analytics. Lo stesso dicasi se desideri ottimizzare le tue campagna usando degli elementi che non sono disponibili di default.

Questi script sono piccoli frammenti di codice Javascript eseguiti in background. Se non sei un programmatore, è molto difficile capire come funzionano e realizzarne uno. Fortunatamente ci sono molti script disponibili che puoi copiare e incollare e modificare secondo le tue preferenze.

Google Display Ads

Gli annunci display si presentano sotto forma di testo, immagini o video che vengono visualizzati sulla Rete Display di Google, comprendente un gruppo di siti di proprietà di del motore di ricerca, come ad esempio YouTube e Gmail.

Per pubblicare annunci display efficaci, è necessario cambiare strategia, in quanto si rivolgono a utenti che non sono necessariamente interessati ai tuoi prodotti. Ciò significa che, se il tuo intento è quello d’interrompere la loro navigazione senza seccarli, devi risultare realmente efficace. Per farlo, puoi servirti dei seguenti strumenti:

  • creatività;
  • targettizzazione;
  • annunci su gmail.

Realizzare annunci Display creativi è estremamente importante, in quanto questo ti permetterà di attirare maggiormente l’attenzione degli utenti. Ciò nonostante, poiché si tratta di un’impresa che richiede risorse economiche non indifferenti, il consiglio è quello di intraprenderla soltanto nel momento in cui disporrai di un budget sufficiente per realizzare banner accattivanti e personalizzati.

La personalizzazione, ad ogni modo, dovrebbe tenere conto anche della targettizzazione del tuo pubblico, grazie alla quale potrai rivolgerti a una specifica cerchia di utenti individuati in base ai loro:

  • dati demografici, come il sesso o l’età;
  • parole chiave digitate;
  • argomenti e tematiche d’interesse;
  • posizionamento, indicando quindi a Google i siti web sui quali intendi far apparire i tuoi annunci.

Per realizzare una campagna ottimamente strutturata, ad ogni modo, l’ideale sarebbe quello di farne più di una per ogni opzione di target.

In ultimo, puoi anche sfruttare gli annunci su Gmail, che certamente conoscerai. Essi si presentano infatti come delle vere e proprie mail posizionate in alto nell’elenco dei messaggi ricevuti. Cliccandoci sopra, tuttavia, si apriranno degli annunci che sponsorizzano i tuoi prodotti.

Ecommerce facebook ads: a cosa servono

Quando si parla di ecommerce advertising non si possono non menzionare gli ecommerce facebook ads, ovvero gli annunci a pagamento su Facebook orientati alla promozione dei negozi online.

La particolarità di questi annunci è che permettono di raggiungere un pubblico selezionato e ben profilato semplicemente selezionando i parametri corretti durante la creazione della campagna. I filtri più comuni sono quelli per età e residenza ma esistono criteri per definire in modo ancora più strategico il possibile target.

A differenza dei google ads per ecommerce, le inserzioni su Meta sono particolarmente orientate all’engagement e all’interazione sociale. Gli annunci a pagamento su Facebook e Instagram, infatti, cercano di coinvolgere il maggior numero di utenti, proponendo formati pubblicitari di vario tipo, come post, filmati, storie, reels, annunci visuali e caroselli.

Nell’ecommerce advertising, utilizzare i social è sicuramente importante per lavorare sulla brand image aziendale, findelizzare il cliente e creare un maggior interesse verso i prodotti e servizi offerti. Grazie alle storie o ai reels si alimenta l’interazione con il brand, con cui gli utenti creano un vero rapporto. 

Si tratta di uno strumento efficace anche per raggiungere i clienti che non hanno mai interagito con il brand o che non lo conoscono affatto. E questo è uno dei principali motivi per cui conviene fare questo tipo di investimento. 

Utilizzare gli annunci YouTube per un e-commerce

Il vantaggio d’inserire annunci su YouTube consiste nel fatto che, integrandosi perfettamente nell’interfaccia video, gli utenti sono costretti a guardarli (spesso per intero) prima di potersi concentrare sul contenuto di loro interesse.

Inutile specificare che in questa tipologia di annunci la creatività rappresenta un valore fondamentale e che devi essere in grado d’individuare il formato che si adatta meglio a sponsorizzare i tuoi prodotti. Tali formati possono essere:

  • Annunci in-stream ignorabili: questi annunci vengono visualizzati prima, durante o dopo un altro video e possono essere saltati dopo 5 secondi;
  • Annunci in-stream non ignorabili: questi annunci non possono essere saltati e vengono riprodotti per 15 secondi;
  • Annunci video discovery: si tratta di annunci che vengono visualizzati come video sponsorizzati accanto a un video in riproduzione o nei risultati di ricerca;
  • Annunci bumper: annunci di durata pari o inferiore a 6 secondi che non possono essere ignorati;
  • Annunci outstream: si tratta di annunci video che vengono eseguiti al di fuori degli annunci video;
  • Annunci masthead: annunci che occupano la home page di YouTube;
  • Annunci Shopping: annunci video collegati a un feed Shopping.

Va da sé, naturalmente che, per riuscire a individuare con certezza il formato migliore, dovrai prima fare qualche prova. Il consiglio, ad ogni modo, è quello di sceglierne uno in grado di essere visualizzato correttamente anche sui dispositivi mobili, visto e considerato che la stragrande maggioranza dei video vengono avviati da lì.

Per quanto riguarda invece le opzioni di targeting, sono le stesse della Rete Display, fermo restando il fatto che YouTube ti garantisce anche:

  • dati demografici più dettagliati;
  • posizionamento sui canali della concorrenza;
  • la conoscenza degli eventi personali delle persone (trasferimenti, lauree, matrimoni, ecc…);
  • retargeting delle persone che hanno interagito con il tuo canale.

Strategia di offerta

Le strategie di offerta su YouTube dipendono dal formato dell’annuncio utilizzato dalla campagna, sebbene sia possibile suddividerli in tre grossi macro – gruppi:

  • offerta basata sulle conversioni, che massimizza la possibilità di generare una conversione, con CPA target;
  • offerta basata su CPM, che prevede di pagare un costo ogni 1.000 visualizzazioni;
  • Offerta CPV, il cui costo scatta invece ad ogni singola visualizzazione.

L’offerta basata sulle conversioni è generalmente quella che viene apprezzata maggiormente ma, com’è facilmente intuibile, dipende tutto dai tuoi personali obiettivi. Sempre rimanendo in tema di e-commerce, ad ogni modo, esistono anche gli annunci TrueView per lo shopping. Si tratta di una speciale combinazione tra un annuncio “in-stream” e gli annunci Shopping, il cui obiettivo è quello di collegare un video a prodotti reali.

Cosa succede dopo che la campagna è partita?

annunci di google shopping

Nel momento in cui avrai avviato la tua prima campagna, il lavoro non sarà finito, in quanto dovrai impegnarti a monitorarla costantemente e a tenerne controllati i risultati. Così facendo, infatti, potrai accorgerti di eventuali imprevisti e/o cose che in generale non funzionano, intervenendo subito a sistemarle.

La verità, infatti, è che puoi aver lavorato tantissimo ed esserti impegnato al massimo delle tue possibilità per far funzionare la tua campagna Google Ads per e-commerce ma, se una volta lanciata non la terrai costantemente monitorata, rischierai seriamente di vanificare tutti i tuoi sforzi.

Ciò detto, se tutto questo ti appare come un compito arduo e al di fuori della tua portata, puoi sempre rivolgerti a un’agenzia specializzata in Google Ads, il cui aiuto ti aiuterà a rendere il lavoro molto meno gravoso.

Lavora con un’agenzia per le tue campagne Google Ads

Come ti abbiamo appena detto, tenere monitorata una campagna Google Ads per e-commerce, richiede uno sforzo nient’affatto da poco. Del resto, anche tutto il lavoro che devi fare prima non scherza affatto. Quindi che male ci sarebbe a chiedere un aiuto a personale esperto e qualificato in materia?
Rivolgerti a un’agenzia specializzata in campagne Google Ads ti aiuterà non solo a migliorare i risultati del tuo impegno, ma anche a strutturare la campagna in maniera efficace, garantendoti dei risultati realmente soddisfacenti. Quindi che cosa aspetti? Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri come progettare una campagna di successo!


Consulenza E-Commerce è un’agenzia di Milano specializzata nella creazione, ottimizzazione e crescita di siti e-commerce. Un team di oltre 50 persone verticali sul commercio elettronico segue i progetti in tutte le loro fasi, dall’idea alla realizzazione.
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