Se hai un e-commerce devi assolutamente utilizzare Google Ads per trovare nuovi clienti e aumentare definitivamente le tue vendite.
Esistono tanti metodi per pubblicizzare un e-commerce e sponsorizzare prodotti, pagine di atterraggio o articoli di blog, e uno dei canali più potenti è sicuramente Google.
Il famoso motore di ricerca infatti è presente quasi sempre nel processo di acquisto di un cliente: non importa se crei una campagna Facebook, fai sponsorizzare i tuoi prodotti da un influencer o carichi contenuti sui social. Ci sarà sempre un momento durante il percorso di acquisto in cui il cliente andrà su Google a cercare maggiori informazioni sul prodotto a cui è interessato o addirittura sulla tua azienda.
E in questi casi, non puoi assolutamente permettere che un tuo concorrente si posizioni prima di te nei risultati di ricerca.
Sai perché?
Perché più di una persona su due clicca esclusivamente sui primi tre risultati che popolano la SERP.
Ecco allora che diventa fondamentale comparire tra i primi risultati della pagina di Google, e per farlo l’unico strumento che hai a disposizione è Google Ads.
In questo articolo approfondiremo ogni singolo aspetto della piattaforma pubblicitaria messa a disposizione di Google, che include oltre a Google Ads anche Google Shopping, Google Display, e Youtube Ads.
Se hai un e-commerce e vuoi vendere di più devi assolutamente leggere questo articolo e condividerlo con le persone del tuo team di marketing, perché rischi di lasciare alla tua concorrenza una bella fetta di clienti che invece potrebbero acquistare da te.
Cosa devi sapere prima di iniziare con Google Ads
Prima di andare avanti ed entrare nel vivo di questo articolo, esistono due aspetti che devi tenere in considerazione:
- il budget che hai a disposizione per la pubblicità online;
- le caratteristiche del tuo e-commerce.
Sono prerequisiti fondamentali perché ti aiuteranno a costruire una strategia efficace e a capire in che modo puoi trarre il meglio da questo strumento tanto potente quanto complesso, che richiede una buona conoscenza per essere utilizzato in maniera proficua.
Ecco un paio di informazioni che ti saranno utili per sfruttare al massimo Google Ads.
Quando budget serve per iniziare con Google Ads?
Prima di creare una campagna con Google Ads, devi verificare quanto budget hai a disposizione.
Realizzare una strategia è complicato, e per ottenere i primi risultati non bastano pochi euro al giorno, perché c’è bisogno di un metodo completo, organizzato e che abbia uno scopo ben chiaro.
Il tuo primo obiettivo deve essere quello di analizzare il processo di acquisto dei tuoi clienti e capire in che modo puoi sfruttare Google Ads per intercettarli e portarli ad acquistare da te.
Per iniziare, prova a rispondere a queste domande:
- Vendi un prodotto che si acquista impulsivamente come un vestito, un orologio o un paio di scarpe, o vendi un prodotto che richiede un processo di acquisto più lungo?
- Hai un margine abbastanza ampio sui prodotti che vuoi sponsorizzare?
- C’è tanta concorrenza sui tuoi prodotti?
- Quanto sono disposto ad investire prima di vedere qualche ritorno economico positivo?
Le risposte a queste domande ti daranno un’idea molto più chiara su quello che puoi permetterti di spendere, e ti aiuteranno a definire la tua strategia molto più velocemente.
Decidere di investire 10 euro al giorno per un mese o avere la possibilità di partire già con un budget più alto come 30 o 50 euro al giorno cambia completamente lo scenario, perché a seconda di quello che puoi permetterti potrai definire una strategia più o meno completa.
Ovviamente per molte imprese investire così tanto può essere un problema, soprattutto all’inizio quando hanno un budget ridotto.
Tuttavia, nulla è impossibile, e più avanti vedremo come è possibile definire una strategia efficace anche per chi vuole iniziare ad utilizzare Google Ads per sponsorizzare il suo e-commerce investendo pochi euro al giorno.
È sempre possibile avere successo con Google Ads?
Due e-commerce che hanno lo stesso budget e utilizzano la stessa strategia per Google Ads potrebbero avere risultati molto diversi fra loro.
Uno store potrebbe lanciare una campagna non perfetta, ma che riesce comunque a generare del profitto.
L’altro invece potrebbe aver creato degli annunci persuasivi, ma non riesce a vendere nulla.
Questa situazione si verifica molto spesso, e ci sono diversi motivi che causano queste divergenze tra e-commerce anche dello stesso settore.
Non basta portare traffico ad un sito tramite un annuncio su Google ben fatto, ma c’è bisogno anche di riuscire a convertirlo in maniera efficace, e ciò è possibile grazie ad un buon brand, un’ottima offerta, una landing page efficace, ad esempio.
Se il tuo e-commerce presenta tutti questi elementi, vediamo finalmente come si costruisce una strategia efficace per Google Ads.
Una panoramica generale su Google Ads
Anche se per creare una campagna su Google Ads bastano pochi e semplici passi, è importante conoscere quali sono tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione e come possono essere sfruttati per ottenere il meglio da questo strumento.
Google Ads è una piattaforma che ti da la possibilità di sponsorizzare i tuoi prodotti ed il tuo e-commerce non solo tra i primi risultati del motore di ricerca, ma anche in altri siti e con altri formati.
Quindi, la prima cosa che devi sapere è imparare quali sono gli strumenti che hai a disposizione e capire in che modo funzionano.
Infatti, se non presti attenzione a queste informazioni, finirai per creare la tua prima campagna e bruciare i tuoi soldi perché non riuscirai a competere con la concorrenza e a vendere nulla.
Con Google Ads può essere molto veloce creare una campagna e ricevere traffico, ma commettere degli errori è facile e rischi di compromettere tutto il tuo lavoro.
Come abbiamo detto, esistono diversi canali all’interno della piattaforma di Google con cui possiamo sponsorizzare i nostri prodotti, e ora divideremo tutte le impostazioni che abbiamo a disposizione in tre categorie:
- Impostazioni di base: per chi si sta appena avvicinando al mondo di Google Ads;
- Impostazioni intermedie: per chi ha già un po’ di esperienza e vuole assicurarsi di creare una campagna nel modo giusto;
- Impostazioni avanzate: per chi ottiene buoni risultati e vuole ottimizzare ogni singolo aspetto delle proprie Ads.
Quindi se parti da zero, concentrati soltanto sulle impostazioni di base e non cercare di fare le cose in grande, perché imparerai col tempo e con l’esperienza quali sono gli aggiustamenti che possono ottimizzare i risultati delle tue campagne.
Questo ti permette di iniziare a vedere i primi risultati, e di affinare ed ottimizzare le tue campagne man mano che accumuli esperienza, errori e competenze.
Google Ads per e-commerce: da dove iniziare
Per iniziare a creare le tue campagne con Google Ads hai bisogno, ovviamente, di un account. Registrarsi è facile e gratuito, ti basta cliccare qui: Iscriviti a Google Ads.
Mentre Google Shopping ha bisogno di alcune impostazioni e configurazioni aggiuntive, gli altri tipi di campagne possono essere gestiti tutti allo stesso modo e nella stessa interfaccia.
Il pannello di Google Ads
L’interfaccia di Google Ads è il luogo in cui puoi creare, modificare e gestire le tue campagne. Dagli annunci Shopping alle ads su YouTube, trovi tutto nel pannello di Google Ads.
Anche se gli aggiornamenti sono frequenti e potrebbero modificare l’impostazione della piattaforma, il pannello di google Ads ha sulla sinistra due colonne di navigazione, in cui puoi filtrare e analizzare le tue campagne.
La parte più importante però è quella relativa ai gruppi di annunci o alle parole chiave, perché è qui che farai la maggior parte delle tue modifiche o ottimizzazioni.
Il grafico in alto invece ti offre una rapida panoramica di tutto quello che sta accadendo nel tuo account, quindi assicurati di selezionare i KPI che sono più importanti per te ed il tuo e-commerce.
In basso invece hai tutti i dati necessari per capire cosa sta funzionando e cosa va migliorato: dai costi alle conversioni, troverai un’analisi dettagliata di tutti i tuoi annunci.
Google Ads Editor
Se vuoi avere una panoramica più dettagliata di quello che succede con le tue campagne, allora devi passare al livello “intermedio” ed installare il Google Ads Editor.
Google Ads Editor è uno strumento gratuito disponibile sia per Windows che Mac e ti da la possibilità di eseguire modifiche molto più rapidamente lavorando grazie ad una serie di caratteristiche che non sono disponibili nel pannello di Google Ads.
Con Google Ads Editor puoi:
- lavorare su più gruppi di annunci allo stesso momento;
- fare copia e incolla di diversi elementi, risparmiando del tempo quando imposti nuovi campagne;
- modificare le impostazioni in autonomia senza seguire la procedura guidata di Google;
- lavorare offline e pubblicare le modifiche soltanto quando sei sicuro che tutto sia stato impostato correttamente.
Google Analytics
Google Analytics è il tool di monitoraggio realizzato da Google che ti da una panoramica generale di cosa succede sul tuo sito o sul tuo e-commerce e di quali risultati sono stati generati grazie alle tue campagne Ads.
Creare campagne Ads non è sufficiente: hai bisogno di uno strumento per analizzare i dati e monitorare le performance del tuo e-commerce come Google Analytics.
Per funzionare correttamente devi apportare alcune modifiche facili e veloci, ma molto efficaci.
Innanzitutto, devi abilitare la funzione di monitoraggio e-commerce avanzato da Google Analytics, e poi devi collegarlo con il tuo account Google Ads per avere un controllo preciso di costi e ricavi ottenuti dalle tue campagne.
Per quanto riguarda le altre impostazioni, se stai iniziando adesso ad utilizzare questi strumenti lascia attive le impostazioni predefinite. A meno che tu non sappia esattamente cosa stai facendo, tienilo così com’è per evitare di rovinare i tuoi dati anche prima di iniziare.
Ora che abbiamo impostato i due o tre strumenti principali, è arrivato il momento di iniziare a preparare le nostre prime campagne.
Annunci Google Shopping
Le campagne Google Shopping vengono utilizzate soprattutto da e-commerce perché contengono informazioni più dettagliate sui prodotti come le immagini, il prezzo e il nome dello store.
Per impostarle non devi fare tutto manualmente, ma puoi utilizzare un altro strumento di Google come il Merchant Center per creare un feed di dati che servirà per caricare automaticamente le informazioni dei tuoi prodotti nelle campagne.
Questi dati sono indispensabili perché vengono mostrati ai tuoi potenziali clienti e li aiutano a prendere una decisione molto più rapidamente. Quindi, entriamo nel dettaglio delle campagne Shopping.
Invia i dati dei tuoi prodotti con Product feed
Un feed è un file utilizzato da Google per raccogliere i dati e gli attributi dei prodotti che vuoi pubblicizzare.
Stiamo parlando di tutti quei dettagli come il prezzo, il colore o la taglia che possono essere utili a chi sta effettuando una ricerca per decidere di acquistare o meno un prodotto.
Senza entrare troppo nel tecnico, ti basta sapere che Google utilizza feed principali e feed supplementari.
I feed principali contengono tutte le informazioni principali che Google richiede per poter aggiungere i tuoi prodotti al Merchant Center e iniziare a pubblicizzarli con le Ads.
I feed supplementari invece vengono utilizzati come strumento di aggiornamento, per caricare informazioni più dettagliate o più recenti sui prodotti che hai già caricato nel feed principale.
Ovviamente maggiori attributi utilizzerai all’interno del feed e più informazioni condividerai con i tuoi potenziali clienti, permettendo agli utenti di cercare e di trovare più facilmente quello che vendi.
Come abbiamo visto prima, i feed vanno caricati all’interno del Google Merchant Center; quindi, vediamo subito come funziona e come si utilizza questo nuovo strumento di Google.
Google Merchant Center
Come abbiamo visto, Google Merchant Center è lo strumento che ti da la possibilità di caricare su Google le informazioni dei tuoi prodotti, e a mostrarle agli utenti quando si imbattono in tuo annuncio nella rete Shopping.
Per farlo funzionare, devi collegarlo all’account di Google Ads in modo tale da poter leggere i tuoi dati quando vengono create nuove campagne pubblicitarie.
Google Merchant Center è uno strumento molto importante per chi vuole pubblicizzare un e-commerce su Google perché migliora le esperienze di acquisto dei tuoi potenziali clienti e ti aiuta a capire meglio qual è il rendimento dei tuoi prodotti grazie a report e approfondimenti.
Inoltre, tramite il Merchant Center potrai configurare promozioni e offerte per i tuoi annunci: ti basterà indicare quali prodotti vuoi offrire ad un prezzo speciale e potrai mettere in evidenza il tuo store in pochi e semplici passi.
Adesso è finalmente arrivato il momento di creare la tua prima campagna Shopping, e ti resta un’ultima scelta da fare: campagna Smart o campagna Standard?
Smart Shopping Vs Standard Shopping Campaigns
Una delle prime cose che devi decidere quando imposti una nuova campagna di Google Shopping è se optare per una campagna Smart Shopping o una standard.
Le campagne Smart, o campagne intelligenti, sono una delle ultime novità di Google, ma cosa cambia tra le due versioni?
La più grande differenza tra i due è che con Smart Shopping, Google automatizzerà molte delle cose che fai manualmente con gli annunci Shopping standard, tra cui l’offerta per la pubblicazione dei tuoi annunci, i luoghi e le query di ricerca in cui vengono visualizzati.
Creare una campagna Intelligente è più facile, quindi se sei all’inizio potrebbe essere la scelta giusta. Tuttavia, ci sono alcuni casi in cui questo tipo di campagna non è profittevole e diventa anche difficile capire cosa non sta funzionando per cercare di ottimizzarla.
Se invece vuoi passare ad un livello intermedio, puoi creare una campagna Shopping standard.
Parole chiave a corrispondenza inversa
A differenza delle altre campagne, con gli annunci Shopping non puoi scegliere le parole chiave per le quali desideri che i tuoi annunci vengano visualizzati, ma puoi aggiungere le parole chiave per cui non vuoi far visualizzare i tuoi prodotti.
Ad esempio, potresti scegliere di escludere i tuoi annunci da tutte quelle query di ricerca che includono parole chiave come gratuito, sconto, rimborso e così via.
Un altro esempio può essere quello legato a delle caratteristiche tecniche o fisiche del tuo prodotto: se vendi dei mobili in acciaio non vuoi certo che la tua azienda appaia per tutti gli utenti che cercano mobili in vetro.
Le parole chiave a corrispondenza inversa sono un ottimo strumento per ottimizzare una campagna Ads, ma non è l’unico che abbiamo a disposizione.
Scegliere la giusta strategia di offerta
Esistono diverse strategie di offerta, o bidding, che possono essere utilizzate quando creiamo una campagna Shopping, ma se sei all’inizio considera questa informazione soltanto come conoscenza teorica e lascia tutte le impostazioni così come sono.
Un errore commesso da tanti principianti è quello di creare la loro prima campagna impostando come strategia di offerta “massimizza i clic”, ma l’ideale sarebbe inserire un CPC manuale per evitare di spendere più del dovuto.
Soltanto quando riceverai i primi dati sulle conversioni generate dai tuoi annunci potrai iniziare a testare diverse strategie di offerta automatica, come il Cost per Clic ottimizzato o un ritorno sulla spesa pubblicitaria definito.
La struttura di una campagna Shopping
Una campagna Shopping solitamente presenta un singolo gruppo di annunci e un unico gruppo di prodotti.
Alcuni inserzionisti potrebbero decidere di suddividere alcuni gruppi di prodotti in modo tale da creare offerte diverse per ciascun prodotto.
Ma il problema più grande con questa configurazione predefinita è che stai pagando esattamente lo stesso importo per qualsiasi query di ricerca che Google decide di abbinare ai tuoi prodotti.
Ti facciamo un esempio: se hai un e-commerce di articoli sportivi e vuoi vendere scarpe da corsa, pagare per far pubblicare il tuo annuncio quando qualcuno cerca “scarpe running” o “Scarpe running Asics Gel Quantum 180” non ha lo stesso valore.
Le parole chiave a coda lunga, come la seconda, includono il nome del prodotto e a volte anche alcune specifiche tecniche, e hanno un tasso di conversione superiore anche del doppio rispetto alla parola chiave più generica.
Questo significa che un clic sul tuo annuncio dopo che qualcuno ha fatto una ricerca con una long tail keyword è molto più prezioso per te, e allora puoi permetterti di spendere molto di più per quel clic.
Ora come si fa a mettere in pratica questo concetto?
Invece di avere un’unica campagna indirizzata a tutte le query di ricerca, devi creare delle campagne nuove che hanno come target un diverso gruppo di parole chiave e che hanno un CPC massimo diverso.
Se osserviamo l’esempio sopra, potremmo avere una campagna che ha come target tutte le query di ricerca che includono il nome del marchio (“Asics”) e i nomi dei prodotti (“Gel Quantum”) e un’altra campagna che ha come target tutte le altre ricerche.
La chiave per far funzionare questa strategia è data dalle definizioni delle priorità della campagna. In questo caso siamo tra le impostazioni intermedie di Google Ads perché non è così immediato da impostare.
Utilizzare etichette personalizzate per una campagna Shopping
Un altro modo per eseguire campagne più efficienti è assegnare il budget a prodotti che vendono bene, hanno un buon margine o un buon profitto complessivo.
E anche se non c’è nessuna funzione nativa in Google Ads, puoi ottenere questo risultato utilizzando etichette personalizzate da aggiungere al tuo feed di prodotto.
Le etichette personalizzate ti danno la possibilità di indicare alcune qualità dei tuoi prodotti, mettendo in evidenza i best seller, i prodotti stagionali, quelli in liquidazione e tanto altro.
Prima di utilizzarle però ricorda che le etichette personalizzate servono solo per tuo riferimento personale e che non compaiono negli annunci Shopping.
Informazioni sugli aggiustamenti delle offerte
Gli aggiustamenti delle offerte sono modifiche che puoi apportare per aumentare o diminuire i tuoi CPC a seconda delle caratteristiche di un utente e delle ricerche che ha effettuato.
Gli aggiustamenti delle offerte vanno da -100% quando vuoi procedere alla disattivazione di qualcosa a un aumento infinito.
Potresti, ad esempio, ridurre il tuo CPC massimo del 45% sui dispositivi mobili. Lo farai se sapessi che i clic provenienti da dispositivi mobili sono meno preziosi del 45.
Ecco i possibili aggiustamenti delle offerte:
- Dispositivi;
- Pianificazione degli annunci;
- Posizione;
- Audience .
Trovi maggiori informazioni tra i documenti di assistenza di Google, che hanno una panoramica di tutti gli aggiustamenti delle offerte.
Come funziona il targeting per pubblico
I segmenti di pubblico sono un tipo speciale di aggiustamenti delle offerte.
Qui puoi regolare le tue offerte in base ai visitatori che fanno parte di diversi segmenti di pubblico, e questa sezione è anche chiamata “Elenchi di remarketing per annunci di ricerca”.
Potresti, ad esempio, aumentare il tuo CPC massimo del 70% per un visitatore che è stato sul tuo sito e ha iniziato il pagamento, ma non ha portato a termine l’acquisto.
Suggerimento importante: assicurati di aggiungere i tuoi segmenti di pubblico alle tue campagne come osservazione, non come targeting in quanto ciò escluderebbe tutti gli altri visitatori dalle tue campagne.
Ottimizzazione del feed del prodotto
Come abbiamo visto all’inizio di questo articolo, Google Shopping si basa sulle informazioni inserite nel feed dei prodotti.
Quindi un altro modo per ottenere risultati migliori è ottimizzare le informazioni fornite nel feed.
Ecco i tre punti più importanti:
1 – Titoli dei prodotti
Gran parte della corrispondenza della query di ricerca avviene con il titolo. Quindi, se hai le parole chiave sbagliate nel titolo, Google non ti abbinerà sempre alle query giuste.
Per ottenere questo risultato, potrebbe essere necessario eseguire alcune ricerche per parole chiave.
Un secondo elemento dell’ottimizzazione dei titoli dei prodotti è l’ordine delle parole. Con gli annunci Shopping, c’è un limite di caratteri da rispettare, quindi dovrai assicurarti che le tue parole chiave più importanti siano all’inizio del tuo titolo.
2 – Identificatori del prodotto
Gli identificatori di prodotto sono i numeri di marca, gtin o mpn. Sono la causa di molti mal di testa durante l’impostazione del feed.
Ma farli bene è essenziale per assicurarsi che i tuoi prodotti ottengano visibilità.
Perché se stai utilizzando lo stesso numero gtin di un altro venditore, Google ha qualche informazione in più sulle query di ricerca per cui mostrare i tuoi prodotti.
3 – Immagini del prodotto
Se vendi prodotti che vendono anche altri, valuta la possibilità di cambiarli per distinguerli.
Cambiarli può variare dal capovolgerli, fino allo scatto delle immagini dei tuoi prodotti.
Quest’ultimo è probabilmente troppo laborioso per la maggior parte dei negozi. Ma è qualcosa di cui molti negozi che partono da zero possono beneficiare.
Annunci di Remarketing
La prossima categoria di annunci che andremo ad analizzare sono gli annunci di remarketing: un tipo speciale di annunci display che vengono visualizzati su altri siti e portali partner di Google per le persone che hanno già visitato il tuo sito web.
Ti sarà capitato almeno una volta di navigare su Amazon alla ricerca di un prodotto specifico, prendiamo ad esempio un paio di scarpe.
Bene, quando se ci hai fatto caso avrai notato che quando abbandoni amazon e navighi su altri siti, molto spesso troverai dei banner che ti mostrano l’esatto prodotto che avevi visualizzato poco fa proprio su Amazon.
Esistono diversi modi per impostare una campagna di remarketing, ed è importante analizzarli bene perché questo è uno strumento molto utile per qualsiasi campagna di marketing.
Le persone in media acquistano dopo aver visualizzato un prodotto o un annuncio tra le 7 e le 14 volte, e le campagne di remarketing possono aiutarti a raggiungere questo obiettivo.
Vediamo insieme come configurarle e quali opzioni Google mette a nostra disposizione.
Annunci di remarketing statici
Esistono 2 grandi gruppi di campagne di remarketing: campagne statiche o dinamiche.
Le campagne di remarketing statico consentono di mostrare lo stesso annuncio a tutti i visitatori. Puoi creare annunci separati per i visitatori di pagine specifiche del tuo sito, ma tutti quei visitatori vedranno tutti lo stesso annuncio.
Campagna di remarketing dinamico
L’altro tipo di annunci sono le campagne di remarketing dinamico. Invece di avere gli stessi annunci, in questo caso vengono presentati i prodotti che un visitatore stava guardando.
Il codice di monitoraggio che hai installato sul tuo sito e-commerce invia a Google tutti i dati dei tuoi visitatori, e in questo modo la campagna di remarketing collegata al tuo feed prodotti ti da la possibilità di realizzare un annuncio “personalizzato” per quell’utente.
L’esempio di Amazon che abbiamo visto prima corrisponde proprio a questo tipo di campagna, in cui il “banner” visualizza i prodotti che sono stati visualizzati in precedenza sullo store.
Come creare una campagna di Remarketing efficace
La creazione di una campagna di remarketing è uguale sia per gli annunci stati che per quelli dinamici, e Google li chiama tutti Responsive Display Ads.
Oggi Google richiede varie informazioni che vengono combinate tra loro per creare annunci più efficaci possibili come titoli, loghi, immagini e descrizioni.
Questo processo vale sia per gli annunci di remarketing dinamico che per quelli statici, non cambia assolutamente nulla.
L’unica pecca di questa modalità di campagna è che non si ha nessun controllo su quali creatività o elementi vengono attivati.
Però Google mette a disposizione un rapporto in cui ti mostra quali sono le risorse più efficaci, in modo tale da poter fare delle analisi e ottimizzare le parti che non funzionano.
Segmenti di pubblico per il remarketing
Un segmento di pubblico per il remarketing ti aiuta a targetizzare un gruppo di utenti che hanno una maggiore probabilità di concludere un acquisto.
Possono essere creati diversi segmenti sulla base del comportamento degli utenti sul tuo sito e-commerce che puoi utilizzare per creare proprio le campagne di remarketing.
Un buon inizio è scegliere come target i visitatori che hanno maggiori probabilità di convertire: utenti che hanno aggiunto prodotti al carrello o utenti che hanno abbandonato il checkout senza concludere l’acquisto, ad esempio.
Questi sono due esempi molto redditizi ma altrettanto semplici: per creare una strategia di remarketing efficace devi analizzare i dati del tuo e-commerce molto più in profondità e creare segmenti di pubblico più specifici.
Google Search Ads
Finalmente siamo arrivati alla classica tipologia di Google Ads: gli annunci di ricerca. Questo è il tipo di annuncio a cui la maggior parte delle persone fa riferimento quando parlano di Google Ads.
Abbiamo deciso di presentarli per ultimi anche se sono gli annunci più comuni, perché sono quelli più difficili da padroneggiare a causa delle diverse impostazioni e della grande concorrenza che c’è con questo tipo di annunci.
Quindi la curva di apprendimento è ripida, ma se hai letto con attenzione tutto quello che abbiamo scritto finora dovresti aver costruito delle fondamenta abbastanza solide:
Hai imparato l’interfaccia, conosci i vari rapporti, hai appreso le tattiche di base per l’ottimizzazione di Google Ads come le parole chiave a corrispondenza inversa e le offerte, sei pronto ad iniziare!
Con gli annunci di ricerca, hai molta più libertà e diverse opzioni tra cui scegliere che ti aiuteranno ad ottenere i risultati che desideri per il tuo e-commerce.
Ecco, quindi, che siamo pronti a vedere tutti i dettagli, partiamo subito!
Le impostazioni di base di Google Search Ads
Quando creiamo una campagna nella rete di ricerca ci ritroviamo davanti una serie di impostazioni di base che sono molto semplici da capire e da scegliere. In questo caso l’unico consiglio per ottimizzare la campagna riguarda le reti partner di Google: quando si crea una campagna nella rete di ricerca, Google attiva in automatico la diffusione dei nostri annunci anche sui siti partner e sulla rete display, con YouTube e altri portali.
Se stai appena iniziando ad usare Google Ads, il nostro consiglio è quello di disattivare entrambe le reti partner per avere un maggior controllo sui luoghi in cui vengono pubblicati i tuoi annunci.
Poi una volta che avrai preso maggiore confidenza con la campagna e che capirai come ottimizzare le varie funzioni, potrai aggiungere anche i partner di ricerca.
Un’altra impostazione a cui devi fare attenzione è la strategia di offerta. La maggior parte delle persone che si avvicina a Google Ads non ha idea di cosa significa, e quindi lascia le impostazioni di base.
Il pericolo in questo caso è quello di avere costi troppo alti; quindi, il nostro consiglio è quello di inserire il CPC manuale ed evitare strategie automatizzate come l’ottimizzazione per il valore di conversione o per il numero di conversioni.
Parole chiave e tipi di corrispondenza
Le parole chiave sono fondamentali perché indicano dove verranno visualizzati i tuoi annunci, quindi è importante sceglierle con cura.
Selezionare parole chiave troppo generiche, ad esempio, ti porterà ad avere visitatori che hanno meno interesse ad acquistare qualcosa.
Al contrario, se scegli parole chiave troppo specifiche otterrai soltanto una manciata di clic sui tuoi annunci.
Lavorare con le parole chiave è impegnativo, e bisogna trovare il giusto equilibrio tra avere un traffico più grande e un target più specifico. L’analisi delle parole chiave ti darà la possibilità di trovare le query di ricerca che fanno al caso tuo, e che hanno un volume abbastanza grande ma allo stesso tempo un interesse all’acquisto più che sufficiente.
Se hai già lanciato campagne Google Shopping, hai la possibilità di utilizzare i report sui termini di ricerca per selezionare le tue nuove parole chiave: potrai verificare quali sono state le query di ricerca attivate e i relativi dati di vendita.
Quindi, se hai un elenco o un qualsiasi foglio excel con le parole chiave che hai selezionato, aggiungerle alla campagna è facilissimo: ti basterà fare copia e incolla, ma devi fare attenzione ai tipi di corrispondenza che attivi.
I tipi di corrispondenza indicano a Google quando possono essere utilizzate anche variazioni per le parole chiave che hai inserito.
Le cinque tipologie di corrispondenza di parola chiave sono:
- corrispondenza generica;
- corrispondenza generica modificata;
- corrispondenza a frase;
- corrispondenza esatta;
- corrispondenza inversa.
Se inserisci semplicemente le parole chiave nude e crude, Google utilizzerà la corrispondenza generica, ma questa opzione non è molto consigliata.
Assicurati quindi di conoscere la corrispondenza generica, a frase ed esatta modificata e come utilizzare questi diversi tipi di corrispondenza nelle tue campagne.
Struttura della campagna di annunci di ricerca
La struttura delle campagne è fondamentale per generare conversioni ottimizzando i costi di pubblicità, perché garantisce la visualizzazione del tuo annuncio per la giusta query di ricerca.
Creare una buona struttura ti aiuterà a gestire più facilmente le tue campagne e aumenterà anche il punteggio di qualità delle tue parole chiave, ma come si fa?
Dovrai decidere quali campagne creare, quali parole chiave inserire nello stesso gruppo di annunci e che tipo di corrispondenza usare.
Quando parliamo di e-commerce non esiste una strategia universale, ma dipende dai prodotti che vendi e da quanto sono richiesti.
Non ha senso creare gruppi di annunci per ciascuno dei tuoi prodotti se nessuno sta cercando quel marchio o prodotto specifico. Quindi potrebbe essere meglio creare un gruppo di annunci con annunci che hanno come target il nome della categoria.
Annunci di ricerca
Dopo aver individuato le parole chiave, il prossimo step è la creazione degli annunci di ricerca.
Questo passaggio non è difficile, ma richiede del tempo se vuoi lavorare correttamente su ogni impostazione.
Quando crei il tuo primo annuncio, ti trovi davanti diverse opzioni, e la prima scelta che devi fare è tra un annuncio di testo e un annuncio di ricerca adattabile.
La differenza principale tra questi due annunci è che l’annuncio di testo richiede pochi campi, mentre gli annunci adattabili hanno bisogno di più informazioni.
Questo si verifica perché gli annunci di testo lavoreranno in competizione tra loro, e potrai verificare chi ha ottenuto le performance migliori analizzando i report giornalieri, mentre gli annunci adattabili della rete di ricerca vengono generati in automatico da Google e sarà lui a trovare la combinazione ideale tra i vari titoli e descrizioni che hai inserito al momento della creazione.
Estensioni di annuncio
Le estensioni sono una parte essenziale delle tue campagne perché ti aiutano ad acquisire più spazio nei risultati di ricerca, aumentando la possibilità di un clic sul tuo annuncio.
Di solito vengono visualizzati di più se ti presenti nelle prime due posizioni dei risultati di ricerca.
Le estensioni annuncio come sitelink, callout o estensioni di chiamata sono in circolazione da un po’ di tempo e la maggior parte degli account ne ha almeno un paio attive.
Ma Google continua a sperimentare nuovi tipi come snippet strutturati, estensioni di prezzo o di promozione. Se i tuoi concorrenti non li utilizzano, hai il vantaggio di distinguerti ancora di più.
Quando crei una campagna dovresti inserire diverse estensioni così Google può testarle tutte e verificare quale funziona meglio.
Ad esempio, per promuovere un e-commerce potresti sfruttare le valutazioni o recensioni di un prodotto, perché catturano l’attenzione e mostrano l’affidabilità del tuo store agli occhi dei potenziali clienti.
Strategia di offerta
Come abbiamo già visto in precedenza, Google mette a disposizione diverse strategie di offerta e non ne esiste una migliore dell’altra, ma tutto dipende dal singolo caso specifico.
Per iniziare il CPC manuale è l’ideale, e dopo che avrai preso confidenza con la campagna puoi iniziare ad eseguire diversi test anche con il CPC ottimizzato.
E una volta che hai ottenuto più conversioni, puoi iniziare a testare strategie di offerta automatizzata come CPA target o ROAS target, entrambi molto adatti per le campagne di un e-commerce.
Annunci dinamici della rete di ricerca
Se hai letto i consigli che abbiamo condiviso finora, ti sarai reso conto che realizzare annunci di ricerca performanti richiede molto lavoro.
Ci sono parole chiave da trovare, annunci da creare.
Se utilizzi gli annunci dinamici della rete di ricerca, non devi preoccuparti di nessuna di queste operazioni. Al contrario, potrai utilizzare lo stesso feed di prodotti che utilizzi con i tuoi annunci Shopping.
Quindi selezioni quali prodotti vuoi sponsorizzare e crei alcuni “modelli” di annunci. Google popolerà automaticamente il titolo con contenuti dinamici.
È qui che una buona struttura della campagna può fare la differenza. Più dettagliati sono i tuoi gruppi di annunci, e meglio questi modelli di annunci saranno adattati ai prodotti che stai promuovendo.
È facile capire che gli annunci dinamici di ricerca ti consentono di impostare rapidamente campagne per molti prodotti.
Puoi utilizzare questo tipo di campagna con un’offerta molto bassa che ha come target tutti i prodotti o le categorie per cui non ho creato una campagna specifica.
Ma c’è un altro lato della medaglia: meno controllo significa più automazione e più libertà per Google di fare ciò che vuole.
Quindi devi tenere d’occhio il rapporto sui termini di ricerca ed escludere le parole chiave su cui stai già pubblicizzando nelle campagne più specifiche o che in generale hanno una scarsa corrispondenza.
Script per Google Ads
Se hai bisogno di rapporti più completi rispetto a quelli che puoi vedere in Google Ads e Analytics, o desideri ottimizzare le tue campagne in base a elementi che non sono disponibili di default, gli script di Google Ads possono aiutarti.
Questi script sono piccoli frammenti di codice Javascript eseguiti in background. Se non sei un programmatore, è molto difficile capire come funzionano e realizzarne uno. Fortunatamente ci sono molti script disponibili che puoi copiare e incollare e modificare secondo le tue preferenze.
Google Display Ads
Gli annunci display sono annunci di testo, immagini o video che vengono visualizzati sulla Rete Display di Google, un gruppo di siti di proprietà di Google come YouTube e Gmail e siti web di terze parti.
Le campagne display di Google sono gestite anche dall’interfaccia di Google Ads, ma è un canale completamente diverso.
Per pubblicare annunci display efficaci, abbiamo bisogno di un cambiamento di strategia.
Con Shopping e Search Ads, mostriamo annunci a persone che cercano attivamente prodotti.
Ma con gli annunci display, ti presenti a persone che non stanno necessariamente cercando i tuoi prodotti. Quindi è necessario interrompere la loro navigazione per essere efficaci.
Creatività
Gli annunci display sono molto simili al tipo normale di annunci di remarketing che ti ho mostrato sopra.
I più comuni sono gli annunci Responsive Display in cui aggiungi loghi, immagini, titoli e testi di descrizione, che Google combina nelle sue forme più ottimali.
La maggior parte degli advertiser non utilizza gli annunci “predefiniti” perché ritengono che non si colleghino bene al brand o all’e-commerce che si va a sponsorizzare.
Quindi puoi saltare le impostazioni predefinite e iniziare a progettare i tuoi banner, anche se può rivelarsi molto costoso perché avrai bisogno di diverse dimensioni.
Quindi se non hai ancora budget a sufficienza da investire in questa attività, parti con gli annunci di ricerca e aggiungi questa nuova tipologia soltanto quando sarai in grado di realizzare i tuoi banner.
Opzioni di targeting
Le opzioni di targeting sono fondamentali per riuscire a trasmettere il giusto messaggio al giusto pubblico.
Diamo quindi un’occhiata più da vicino a tutte le opzioni di targeting in Google Ads:
Dati demografici
Le opzioni più facili da capire sono i dati demografici.
Queste sono le opzioni di targeting di base come sesso o età.
Questi gruppi sono ancora piuttosto grandi, anche se li combini.
Pertanto, puoi utilizzare le altre opzioni di targeting insieme ai dati demografici per filtrare i gruppi che non sono adatti ai tuoi annunci.
Parole chiave
Se scegli come target parole chiave sulla Rete Display, dici a Google di mostrare i tuoi annunci quando una pagina o un sito web specifico corrisponde alla parola chiave fornita.
Se vendi bici elettriche, potresti aggiungere “bici elettrica” come parola chiave. Non preoccuparti dei tipi di corrispondenza qui, dovrai utilizzare la versione a corrispondenza generica.
Argomenti
Una seconda opzione di targeting, simile alle parole chiave, sono gli argomenti.
Questi sono interessi precostituiti che Google ha messo insieme in base alle abitudini degli utenti, e qui troviamo viaggi, sport, hobby e tanto altro.
Posizionamenti
Con Parole chiave e argomenti, indichi indirettamente a Google su quale sito web vuoi apparire.
Con i posizionamenti, puoi selezionare i siti web e le app specifici in cui desideri che i tuoi annunci vengano visualizzati.
Pubblico
Tutte le opzioni precedenti erano basate sul “posizionamento”, ora vedremo come utilizzare tutti i dati che Google ha sui suoi utenti.
Il primo di questi è l’opzione di targeting per pubblico.
Se approfondisci ciascuna di queste opzioni, troverai più opzioni:
- Affinità: gruppi di persone in base ai loro stili di vita, abitudini di acquisto e interessi a lungo termine;
- Intento: persone che ricercano attivamente prodotti o servizi;
- Remarketing: persone che hanno interagito in precedenza con il tuo sito e-commerce.
Come decidere quali usare?
A parte i segmenti di pubblico per il remarketing, probabilmente il pubblico utilizzato più spesso comprende i segmenti in-market e di affinità.
Ma trovare un’ottima corrispondenza tra i tuoi annunci e un pubblico è la chiave del successo con la pubblicità display; quindi, dovrai testare quali segmenti di pubblico ti offrono i migliori risultati.
Struttura della campagna display
Finora abbiamo parlato di tutte le opzioni di target che hai a disposizione e di come possono essere sfruttate per ottimizzare i risultati della tua campagna.
Ora invece parliamo dell’importanza della struttura di una campagna, perché anche in questo caso è fondamentale riuscire ad isolare tutte le varie impostazioni per capire cosa sta funzionando e cosa invece va ottimizzato.
Il nostro consiglio è quello di avere diverse campagne per ogni opzione di target, e all’interno creare gruppi di annunci specifici in base alle parole chiave o ai prodotti sponsorizzati.
Annunci su Gmail
Tra gli annunci display abbiamo una categoria speciale che simula una vera e propria mail e viene visualizzata tra i primi due risultati di un account Gmail.
Una volta cliccati, questi annunci si aprono come una normale email ma all’interno presentano un’offerta o una promozione.
In questo caso l’annuncio si integra perfettamente con la piattaforma, ed ecco perché i tassi di apertura o i clic su questo tipo di annuncio sono molto alti.
Anche in questo caso hai a disposizione tutte le opzioni di target che abbiamo visto prima, quindi se hai un’audience di remarketing abbastanza grande, può essere interessante provare anche questo tipo di annunci.
Utilizzare gli annunci YouTube per un e-commerce
Gli annunci YouTube rientrano nella categoria della Rete Display, ma funzionano in un modo un po’ diverso perché si integrano perfettamente nell’interfaccia video YouTube e gli utenti sono costretti a guardarli, almeno in parte, prima di poter iniziare la riproduzione di un contenuto.
Il procedimento per creare una campagna è molto simile a quello delle altre campagne Display, ci sono soltanto alcune impostazioni diverse che possono ottimizzare le performance per chi ha un e-commerce.
Il primo aspetto da prendere in considerazione è quello legato alle creatività, perché realizzare un annuncio pubblicitario in formato video può essere molto costoso.
Per iniziare, puoi realizzare annunci in cui condividi suggerimenti su come utilizzare i tuoi prodotti, o meglio ancora condividere recensioni video dei tuoi clienti se ne hai già raccolta qualcuna.
Formati di annunci YouTube
Dopo aver creato i tuoi annunci e averli caricati su YouTube, è il momento di iniziare a creare una campagna.
In Google Ads, quando crei una nuova campagna video (senza scegliere un obiettivo), hai le seguenti opzioni:
- Annunci in-stream ignorabili: questi annunci vengono visualizzati prima, durante o dopo un altro video e possono essere saltati dopo 5 secondi;
- Annunci in-stream non ignorabili: questi annunci non possono essere saltati e vengono riprodotti per 15 secondi;
- Annunci video discovery: si tratta di annunci che vengono visualizzati come video sponsorizzati accanto a un video in riproduzione o nei risultati di ricerca;
- Annunci bumper: annunci di durata pari o inferiore a 6 secondi che non possono essere ignorati;
- Annunci outstream: si tratta di annunci video che vengono eseguiti al di fuori degli annunci video;
- Annunci masthead: annunci che occupano la home page di YouTube;
- Annunci Shopping: annunci video collegati a un feed Shopping.
Come vedi ci sono tanti formati, prova ad utilizzarli uno per volta e verifica quale funziona meglio. E non dimenticare che la gran parte del traffico su YouTube arriva da dispositivi mobile; quindi, scegli sempre un formato video che può adattarsi alla riproduzione da smartphone.
Opzioni di target su YouTube
Molte delle opzioni di targeting sono le stesse della Rete Display, ma su YouTube hai accesso ad un paio di interessanti:
- Dati demografici più dettagliati;
- Il posizionamento sui canali della concorrenza;
- Eventi personali: persone che stanno per trasferirsi, laurearsi o sposarsi;
- Retargeting delle persone che hanno interagito con il tuo canale.
Strategia di offerta
Nelle campagne Shopping e sulla rete di Ricerca, la metrica centrale è il clic, ma con gli annunci di YouTube ci preoccupiamo principalmente delle visualizzazioni.
Anche in questo caso però sono disponibili diverse strategie di offerta, che dipendono dal formato dell’annuncio utilizzato dalla campagna.
Ad esempio, per alcuni annunci video ti verrà addebitato il costo per impression, mentre per altri pagherai solo quando qualcuno guarda più di 30 secondi.
Ricapitolando, tutte le strategie di offerta di YouTube possono essere suddivise in tre grandi gruppi:
- Offerta basata sulle conversioni: Massimizza la possibilità di generare una conversione, con CPA target;
- Offerta basata su CPM: pagherai il costo per 1.000 visualizzazioni;
- Offerta CPV: pagherai il costo per ogni singola visualizzazione.
Come sempre, l’opzione migliore dipende dalle tue campagne e dai tuoi obiettivi, anche se nella maggior parte dei casi si preferisce l’offerta basata sulle conversioni.
Annunci TrueView per lo shopping
Se parliamo di YouTube Ads per negozi di e-commerce, quest’ultimo formato di annuncio non può essere tralasciato.
Stiamo parlando di una combinazione di un annuncio “in-stream”, insieme agli annunci Shopping, e sono ottimi per collegare un video con alcuni prodotti reali, quindi assicurati di controllarli.
Inizia a promuovere il tuo e-commerce con Google Ads
In questo articolo abbiamo visto tutte le opportunità che hai a disposizione per promuovere il tuo e-commerce con gli annunci Google; tuttavia, potrebbe essere necessario richiedere l’aiuto di un team esperto per riuscire a realizzare quello di cui hai bisogno.
Per migliorare le performance del tuo e-commerce e vendere con Google Ads, bisogna realizzare una strategia efficace e che possa influenzare il tasso di conversione. Il tuo obiettivo, infatti, è quello di vendere di più e acquisire nuovi clienti, non è così?
Ma c’è di più.
Promuoversi su Google ti da la possibilità di aumentare il profitto della tua attività mese dopo mese, e di raccogliere nuovi dati sui tuoi clienti sempre più aggiornati che possono essere sfruttati nelle prossime analisi. E, grazie a dati più aggiornati, puoi migliorare ancora di più il tuo e-commerce e il tasso di conversione.
Creare delle campagne Google comunque richiede competenze tecniche e strategiche. Per questo motivo è necessario rivolgersi ad una Web Agency in grado di elaborare al meglio le informazioni raccolte.
Noi di Consulenza E-commerce possiamo aiutarti a realizzare annunci efficaci e ad ottenere un tasso di conversione più alto grazie ad un lavoro analitico e strategico che prende in considerazione i dati che hai a disposizione, il mercato in cui operi e tanto altro.
Contattaci per maggiori informazioni compilando il form che trovi in questa pagina. Siamo qui per aiutarti ad aumentare fatturato del tuo e-commerce grazie a Google Ads.