E-commerce B2C: cosa sono, marketplace e ultimi trend

22 Ottobre 2024 11 minuti

L’espressione “e-commerce B2C”, abbreviazione di “e-commerce Business-to-Consumer”, viene usata per designare i commerci online che prevedono un rapporto diretto tra le aziende e i consumatori finali, dove le prime si impegnano a vendere i propri prodotti direttamente ai secondi.

Questa tipologia di commercio è ovviamente molto diffusa, come ampiamente dimostrato dal grande successo riscosso dagli store digitali. Basti pensare che, solo quest’anno, gli acquisti online effettuati dagli italiani hanno conseguito l’incredibile fatturato di oltre 54 miliardi di euro: un traguardo decisamente significativo.

Ma come funziona l’e-commerce B2C in Italia? E cosa lo differisce dall’e-commerce B2B? In questo articolo andremo ad approfondire tutti questi aspetti, così da chiarire una volta per tutte il significato e l’importanza di questa forma di compravendita.

Cos’è l’e-commerce B2C

Come ti abbiamo accennato nell’introduzione, fare e-commerce B2C significa creare un rapporto di vendita diretto con i consumatori finali, senza alcun tipo di intermediario. I clienti sono quindi liberi di acquistare i beni e/o i servizi di loro interesse attraverso la piattaforma online messa a disposizione dall’azienda.

Uno degli esempi più celebri di e-commerce B2C è dato senz’altro da Amazon. Il noto store ti offre infatti un canale diretto per i tuoi acquisti: devi semplicemente scegliere quello che vuoi, metterlo nel carrello e pagarlo, senza la necessità di passare per vie intermedie.

Questa rappresenta sicuramente la caratteristica principale dell’e-commerce B2C. Altri aspetti importanti di questa forma di commercio online includono:

  • Catalogo: le aziende B2C forniscono un catalogo online che elenca i prodotti e/o i servizi a disposizione dei clienti, comprensivi di descrizioni dettagliate, immagini e prezzi precisi.
  • Transazioni elettroniche: le transazioni avvengono online, consentendo ai clienti di effettuare acquisti, inserire informazioni di pagamento e ricevere conferme d’ordine attraverso la piattaforma digitale istituita dall’azienda.
  • Vasta gamma di prodotti: gli e-commerce B2C possono comprendere una vasta gamma di prodotti, in grado di spaziare tra abbigliamento, elettronica, prodotti per la casa, generi alimentari, e molto altro ancora.
  • Marketing online: le aziende B2C utilizzano strategie di marketing online per attirare e coinvolgere i clienti. Tali strategie possono includere pubblicità online, social media marketing, email marketing, newsletter, ecc.
  • Esperienza utente: un’esperienza utente piacevole e intuitiva è fondamentale per il successo di un e-commerce B2C. Gli utenti devono poter navigare facilmente sul sito, trovare i prodotti desiderati e completare gli acquisti in modo semplice e veloce.
  • Assistenza clienti: molte aziende B2C offrono servizi di assistenza online e telefonica, per risolvere le domande e i problemi che affliggono i loro clienti.

Proprio in virtù di queste sue vantaggiose caratteristiche, l’e-commerce B2C riscuote da sempre un grande successo in Italia, come del resto testimoniano i dati che abbiamo a disposizione.

L’e-commerce B2C in Italia

ecommerce b2c in Italia

Come ti abbiamo già spiegato, quello dell’e-commerce B2C è un settore molto fiorente nel nostro paese. Quest’anno, il 2023, è stato infatti caratterizzato da un fatturato pari a 54,2 miliardi di euro: cifra che ha segnato un incremento del 13% rispetto a quella del 2022.

Tale crescita, tuttavia, mostra delle differenze tra i prodotti e i servizi. Mentre i primi hanno infatti registrato un aumento pari all’8%, i secondi si sono invece attestati sul 25%: un risultato che non deve sorprendere, se si pensa che tra i servizi figurano anche turismo e trasporti.

Tali dati, frutto di una ricerca effettuata dall’Osservatorio e-commerce B2C, si sono addentrati ancor più nello specifico, esaminando i trend di crescita ottenuti dai prodotti suddivisi nei vari settori. I risultati hanno infatti evidenziato delle differenze a seconda del campo d’interesse. Ecco quindi il tasso di crescita ottenuto dai vari campi, da quello più alto a quello più basso:

  • Beauty: +11%;
  • Informatica ed Elettronica di consumo: +8%;
  • Editoria: +8%;
  • Fashion: +7%;
  • Arredamento e Home Living: +7%;
  • Food & Grocery: -0,5%.

Come puoi vedere, il settore “beauty” è quello che ha registrato la crescita maggiore, seguito a ruota dall’informatica e dall’editoria. Anche il campo della moda e quello dell’arredamento hanno ottenuto un buon risultato, a testimonianza di quanto il “made in Italy” funzioni molto bene anche sul mercato estero, la cui domanda contribuisce inevitabilmente ad accrescere le vendite online.

Ma tutto questo riguarda l’anno scorso. E per quanto riguarda invece il 2024? Cosa dicono i numeri di quest’anno?

I dati dell’ecommerce B2c Italia nel 2024

I numeri che stiamo per illustrarti sono stati presentati il ​​21 maggio 2024 dall’Osservatorio eCommerce B2C di Netcomm e dalla School of Management del Politecnico di Milano. Di seguito i risultati delle ricerche effettuate.

Nel 2024, gli acquisti online di prodotti hanno raggiunto un valore di circa 38,6 miliardi di euro, a fronte di un incremento del 6% rispetto all’anno precedente.

Il settore dell’arredamento e  dell’home living, in particolare, si è confermato come il più dinamico, registrando una crescita del 12% grazie a una migliorata customer experience, caratterizzata dall’uso dell’omnicanalità, della realtà aumentata e dall’integrazione di servizi logistici avanzati.

Al secondo posto troviamo invece il comparto Auto e Ricambi, che segna un aumento del 10% sulle vendite online delle auto e delle relative componenti. Anche il settore Food & Grocery ha ripreso un discreto slancio (+8%), dopo la contrazione che lo aveva segnato nel 2023 (-2%).

Il tasso di penetrazione degli acquisti online, invece, si mantiene stabile al 11% anche per quest’anno. Ciò detto, il comparto Informatica ed Elettronica di consumo si distingue per la maggiore incidenza degli acquisti online, arrivando a coprire il 42% della spesa totale, in crescita rispetto al 40 % dell’anno precedente. Altrettanto significativo è poi il sorpasso del settore Arredamento e home living sull’abbigliamento, grazie a un’incidenza che è passata dal 17% al 19%, diversamente dal settore fashion che si è invece mantenuto stabile al 18%.

Queste le dichiarazioni di Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio: “Nei primi mesi del 2024, l’eCommerce di prodotto mostra segnali diversificati. Da una parte, si continua a investire per ottimizzare le attività e i processi, mantenendosi competitivi in ​​un contesto economico instabile. Di contro, i rivenditori più audaci sperimentano innovazioni tecnologiche all’avanguardia, rivalutando il ruolo del negozio fisico a supporto delle vendite online”.

E, a proposito del settore Food & Grocery, aggiunge: “Un altro dato interessante riguarda la ripresa del comparto Food & Grocery, che rappresenta una parte significativa delle spese familiari italiane. Pur con una penetrazione ancora bassa, anche un solo piccolo passo in avanti del settore comporta un notevole impatto sull’e-commerce complessivo. Un discorso che vale anche per il settore Auto e ricambi, che dovrebbe crescere in maniera significativa grazie agli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici”.

In merito all’incremento del settore Delivery, cresciuto del 13,5%, si è invece espresso favorevolmente Roberto Liscia, Presidente di Netcomm che, a questo proposito, ha citato l’ultimo Delivery Index e i suoi 186 milioni di pacchi spediti nel primo trimestre del 2024, con un aumento del 13,5 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Nonostante la crescita stabile del mercato e il numero di acquirenti digitali in Italia, che oggi ammonta a 33,7 milioni, molte aziende e negozi devono ancora migliorare l’integrazione tra i canali di vendita online e offline. Sono quindi necessari investimenti in infrastrutture e formazione per sostenere lo sviluppo delle PMI italiane”.

Per comprendere appieno questi dati, ad ogni modo, è importante conoscere le differenze che intercorrono tra un e-commerce B2C e un e-commerce B2B, la cui struttura di vendita si presenta completamente diversa.

Differenze tra e-commerce B2C e e-commerce B2B

La prima differenza che intercorre tra e-commerce B2C ed e-commerce B2B è ravvisabile nel nome di quest’ultimo che, come avrai notato anche tu, sostituisce la C finale con una B.

Tale B indica infatti la parola “business”, in quanto l’espressione B2B significa “Business to Business”, rimandando quindi a un modello di commercio digitale dove le aziende vendono ad altre aziende. Altre importanti differenze riguardano poi la struttura stessa dei siti web di entrambi gli e-commerce, concentrandosi in particolare su:

  • homepage;
  • check out;
  • modalità di spedizione dei prodotti;
  • forme di pagamento;
  • tempistiche del processo d’acquisto;
  • fedeltà dei clienti;
  • costi.

L’homepage di un sito di e-commerce B2B presenta un layout decisamente “minimalista”, mentre quella di uno store B2C è ricca di informazioni che mettono in risalto gli elementi più interessanti, attraverso una grafica più accattivante. Questo contrasto tra minimalismo e ricercatezza si ravvisa anche sotto l’aspetto del check out, con la differenza che, in questo caso, a essere più snello ed essenziale è il procedimento del check out del B2C. Quello degli e-commerce B2B, al contrario, può richiedere l’assistenza di una persona in tempo reale.

Ma la differenze più importanti si riscontrano sicuramente per quanto concerne la consegna della merce ordinata che, nel caso dei commerci B2B, prevede solitamente dei quantitativi elevati di prodotti. Questo rende impossibile consegnarli entro tempi brevi, offrendo però la possibilità di scegliere tra quattro opzioni diverse di spedizione:

  • spedizione a carico completo (FTL);
  • spedizione a carico parziale (LTL);
  • ritiro in magazzino;
  • consegna standard.

Ma ciò che è davvero importante, tuttavia, sono le modalità di pagamento di tali acquisti. Nel commercio online B2B la sicurezza dev’essere garantita al 100%, motivo per cui è solitamente possibile pagare attraverso le seguenti modalità:

  • pagamento a credito;
  • assegni cartacei;
  • carte di credito;
  • fatture.

Al di là del quantitativo degli ordini effettuati e delle modalità di pagamento accettate, ad ogni modo, la vera differenza si riscontra nelle tempistiche del processo d’acquisto che, nel caso dell’e-commerce B2B, sono molto più lente.

Questo perché, prima di effettuare un qualsiasi ordine, gli acquirenti devono necessariamente “pensare in grande”, facendo ricerche e studiando strategie valide per il lungo periodo. Essendo aziende, inoltre, prima di ordinare devono consultare i diversi reparti, diversamente dagli acquirenti B2C che acquistano invece sull’onda del momento.

Nel loro caso, oltretutto, tale ordine potrebbe anche non ripetersi in futuro (a meno che lo store non li attiri con sconti e promozioni), mentre gli acquirenti B2B tendono invece a servirsi sempre dagli stessi fornitori, che hanno quindi il dovere di facilitare il più possibile i loro acquisti.

In ultimo, è possibile riscontrare una certa differenza anche nell’andamento dei costi dei due commerci. Mentre i prezzi B2C sono quasi sempre uniformi, indipendentemente da chi effettua l’ordine di acquisto, le aziende B2B usufruiscono invece di tabelle con prezzi variabili, che possono ridursi in base all’acquirente e all’entità dell’acquisto.

Queste, in soldoni, sono quindi le principali differenze che è possibile ravvisare tra e-commerce B2C e e-commerce B2B. Fermo restando il fatto che la prima tipologia, quella di nostro interesse, si declina in diverse forme, che variano a seconda del modello di compravendita scelta.

Quali sono i modelli di e-commerce B2C

Quando si parla di e-commerce B2C non ci si riferisce a una sola tipologia di compravendita, bensì a quattro modelli diversi. È infatti possibile fare B2C con:

  • venditori diretti, che rappresenta la soluzione più diffusa;
  • intermediari online, ossia piattaforme che mettono in contatto i venditori con gli acquirenti (es. eBay);
  • pubblicità generata dai canali promozionali di influencer e/o blogger, ma anche dai siti web di informazione, il cui compito è per l’appunto quello di pubblicizzare i prodotti e i servizi offerti dagli acquirenti, generando traffico a loro vantaggio;
  • comunità online, che raccolgono un numero elevato di utenti in grado di formare vere e proprie comunità di potenziali clienti (es. i social media).

La domanda è: sei in grado di capire quale di questi modelli sia in grado di adattarsi meglio alla tua attività?

Per rispondere con sicurezza a questo quesito, è importante che tu comprenda a fondo i vantaggi che può garantirti l’e-commerce B2C rispetto ai negozi fisici.

I vantaggi dell’ecommerce b2c rispetto ai negozi fisici

L’emergere dei negozi online ha trasformato radicalmente il modo in cui i consumatori si relazionano con i brand, offrendo notevoli vantaggi rispetto ai negozi fisici tradizionali, uno su tutti il fatto di poter fare acquisti H24, in qualsiasi momento e senza alcuna restrizione oraria.

In aggiunta a questo, mentre un negozio fisico si rivolge principalmente a un pubblico locale, un e-commerce ha la capacità di raggiungere clienti in tutta Italia e persino nel mondo intero, specialmente per chi utilizza un buon sistema di gestione delle spedizioni.

Un altro aspetto positivo consiste nella significativa riduzione dei costi operativi. Senza l’obbligo di mantenere uno spazio fisico, i costi di affitto, utenze e personale calano drasticamente, consentendo alle aziende di investire maggiormente nel marketing e nello sviluppo dei prodotti.

Infine, grazie all’analisi dei dati comportamentali degli utenti, è possibile personalizzare l’offerta in modo da presentare prodotti in grado di soddisfare con precisione i desideri e le esigenze dei consumatori, aumentando così la loro soddisfazione e fedeltà.

Conclusione

Il quesito che ti abbiamo posto in precedenza era ovviamente provocatorio. Il nostro obiettivo era infatti quello di farti capire che, per quanto i dati statistici siano nettamente a favore del commercio digitale, per riuscire a distinguersi e a portare la propria attività verso il successo, occorre conoscere un gran numero di informazioni ma, cosa più importante, bisogna anche saperle mettere in pratica nel modo corretto.

Questo è il motivo per cui potresti avvertire il legittimo bisogno di chiedere aiuto a persone più esperte: professionisti specializzati nel settore degli e-commerce, che potrebbero aiutarti a gestire meglio il tuo store online.

Se questo è il tuo progetto, pertanto, non esitare a contattare la nostra agenzia: saremo lieti di mettere a tua disposizione la nostra squadra di esperti, insieme ai quali potrai definire una strategia vincente per il tuo e-commerce B2C!


Consulenza E-Commerce è un’agenzia di Milano specializzata nella creazione, ottimizzazione e crescita di siti e-commerce. Un team di oltre 50 persone verticali sul commercio elettronico segue i progetti in tutte le loro fasi, dall’idea alla realizzazione.
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